La leggenda della Conca del Prà

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Scritto da D.Priolo e G.V.Avondo
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Monviso-e-conca-del-PraL'ampia conca del Prà, era un tempo un grande lago, custodito da fate, ben gelose di questo loro possesso...   Le fate erano creature il cui modo di vivere era di poco differente dai pastori della zona, con i quali esse intrattenevano piacevoli relazioni. Sempre disposte ad aiutare i più deboli si allontanavano ridendo solo di fronte a proposte di matrimonio...

 ... Un giorno, un pastore alla ricerca di nuovi pascoli per i suoi animali, scoprì questa incredibile distesa d'acqua che rendeva particolarmente verdi le praterie circostanti. Della scoperta ne parlò ai valligiani che numerosi portarono i loro animali a pascolare in quelle praterie. La cosa non venne però gradita dalle fate, che decisero di abbandonare per sempre il luogo, non prima tuttavia di aver inflitto una punizione agli abitanti della valle.     sopra-la-piana-del-Pra

Una fata che viveva in una grotta nei pressi del lago, quando seppe che la sua comunità intendeva abbandonare il posto dopo aver svuotato il bacino nella valle sottostante ne parlò subito con il giovane pastore con cui era entrata in amicizia, affinché egli, nei tre giorni che precedevano l'evento, avesse il tempo di avvisare tutti i valligiani, e così fece.  
Rocca di CavourLe fate frantumarono infatti il poderoso argine che a valle conteneva il lago, causando un'immane inondazione, mentre le rocce, trascinate fino nella pianura dall'irruenza dell'acqua, andarono a formare la Rocca di Cavour. 

La vicenda è metafora per certi versi del cammino dell'uomo verso l'acquisizione di nuove conoscenze.

(bibliografia "leggende e tradizioni del Pinerolese"di D.Priolo e G.V.Avondo)